martedì 28 febbraio 2017

La notte degli Oscar della Politica

Ieri sera sono stata al San Carlo. C'era la premiazione per gli Oscar della politica italiana. La sala era affollata e tutti erano in trepidante attesa per conoscere a chi sarebbero andati i premi per quest'anno particolare, molto ricco di avvenimenti e colpi di scena. Sul palco c'era Maradona, che insieme a Maria De Filippi presentava la serata. Le prime file erano pieni di volti noti, alcuni sorridenti, altri meno, alcuni chiacchieravano tra di loro, altri fingevano indifferenza. Su un palchetto, al primo piano, un gruppo di facinorosi aveva esposto uno striscione con su scritto: "Il televoto è stato truccato. Chiediamo onestà". La sicurezza dopo qualche minuto di imbarazzo riesce a farglielo togliere, scoprendo che sotto le loro poltrone erano nascosti decine di sacchetti di pop corn e alcune scatolette di tonno peel off. I contestatori si giustificavano con un "abbiamo dimenticato l'apriscatole". Finalmente dopo qualche tafferuglio la cerimonia può entrare nel vivo, cominciano le premiazioni.
Ecco i premiati.
Miglior trucco: Davide Casaleggio. Per aver sostituito il padre senza che nessuno si sia accorto di nulla.
Migliore stuntman: Claudio Fava per i suoi tripli salti carpiati con avvitamento.
Migliore colonna sonora: Pier Luigi Bersani per il film "Alla fine ci arrabbiamo".
Migliori effetti speciali: Virginia Raggi per il film "L'invasione dei frigoriferi".
Migliore scenografia: Sergio Mattarella.
Migliore remake: Paolo Gentiloni per il film "Una poltrona per due".
Migliore film di animazione: Massimo D'Alema per il film "Cattivissimo lui".
Migliori costumi: Matteo Salvini per le sue meravigliose felpe.
Migliore attrice non protagonista: Valeria Fedeli per il film "La laureata".
Migliore attore non protagonista: Michele Emiliano con il film "Mi scinderò domani".
Migliore Sceneggiatura originale: Silvio Berlusconi per il film "Lavoro di cittadinanza".
Migliore sceneggiatura non originale: Matteo Renzi per il film "Lavoro di cittadinanza.
Migliore attore protagonista: Matteo Renzi per il film "Se perdo il referendum lascio la politica".
Migliore attrice protagonista Maria Etruria Boschi per il film: "Prega, abbraccia, bacia e salva le banche".
Migliore regia: Andrea Orlando per il film "Gioventù (turca) bruciata".
Grande emozione per il premio alla carriera. The winner is... Stefano Fassina. Lui si alza, sorride, è finalmente arrivato dopo tante mortificazioni il momento del suo riscatto. Ma attenzione, sul palco danno un annuncio. "Scusate, abbiamo sbagliato. Momenti di imbarazzo e tensione. Il premio va a Piero Fassino per non aver mai sbagliato una previsione politica". Alla notte degli Oscar a Los Angeles una cosa così non sarebbe mai successa.
La festa è finita. Alla spicciolata i premiati si allontanano con le loro statuette tra le mani, inseguiti da stuoli di giornalisti. In un angolo scorgo all'improvviso Leonardo Di Caprio (porca miseria non lo avevo proprio visto) che cinge in un abbraccio fraterno Pippo Civati, accompagnato dalla frase: "Come ti capisco, vedrai che prima o poi il tuo impegno verrà premiato".
Mi sveglio di soprassalto. Deve essere stato l'effetto della lasagna mangiata ieri sera, o forse il troppo vino. Era tutto un sogno. Ovvio. Avrei dovuto immaginarlo. Maradona al San Carlo. Impossibile. I benpensanti non lo avrebbero mai permesso.

Un ringraziamento a Claudio Melchiorre che ha collaborato con la giuria popolare per sovraintendere alla regolare assegnazione dei premi.


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